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015 Tarsia pavimentale della navata centrale - Ruota della Fortuna Siena

015 Tarsia pavimentale della navata centrale - Ruota della Fortuna

PROPONI INTEGRAZIONI O CORREZIONI
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Anno: 1372
Collocazione attuale: Cattedrale di Santa Maria Assunta
Luogo originario: Cattedrale di Santa Maria Assunta

INFORMAZIONI DESCRITTIVE
L'ultimo riquadro delle allegorie centrali rappresenta la Ruota della Fortuna, che lo storico senese Tizio ricorda come eseguita nel novembre 1372. La scena, soggetta a intensa usura per la sua posizione, era già stata rifatta nel Settecento (come ricordò Faluschi) e di nuovo venne completamente sostituita nel 1864-1865 da Leopoldo Maccari. Il soggetto si rifà a un tema caro all'arte medievale, spesso rappresentato sulle facciate delle chiese. La ruota rappresenta le vicende umane, ed è raffigurata come un cerchio retto da otto colonne concentriche sulla sommità del quale si trova un re seduto in trono, con tre figure abbracciate alla ruota alle estremità inferiore, destra e sinistra. Il tutto è racchiuso da una cornice mistilinea che disegna una losanga al centro e quattro esagoni agli angoli, nei quali si trova la rappresentazione di quattro filosofi antichi: Epitteto, Aristotele, Euripide e Seneca. Ciascuno di essi impugna un rotolo con iscrizioni legate al tema della Fortuna. La ruota oggi ha un aspetto legato al purismo ottocentesco, che ben si adatta al complesso del pavimento, ma il suo aspetto originale doveva essere più espressivo, simile forse a un'analoga rappresentazione di Domenico di Niccolò nel coro della cappella del Palazzo Pubblico, in cui i personaggi sono più satirici che moraleggianti, legati al motto che indica il mutare della sorte: "regno, regnabo, regnavi, sum sine regno".



015 Tarsia pavimentale della navata centrale - Ruota della Fortuna